Cara Anna, in questa piovosa giornata di Pasqua
sto rivedendo il servizio fotografico che hai realizzato
per la copertina di Max (mese di Ottobre)
Che vuoi che ti dica . . . sono rimasto incantato.
A parte la splendida forma che hai,
mi ha colpito molto quello che tu hai dichiarato
nell'intervista:
«Avevo 12 anni. Venivo da Kiev, la città della mia famiglia e dei miei valori. Mi avevano insegnato che le persone contano non per i vestiti che portano ma per quello che fanno, soprattutto quando lo fanno per gli altri. Ho dovuto imparare che nel mondo reale l’altruismo non esiste, è una favola».
Anche io mi identifico in queste parole: purtroppo è raro che la sostanza
prevalga sulla forma, però l'importante è cercare di rimanere sempre sè stessi
ed andare avanti (anche se non è sempre facile), perchè sono convinto che alla fine ciò paghi.
Adesso, mentre io sto qui dietro alla finestra e vedo malinconicamente la pioggia che scende, spero tu stia vivendo momenti felici ed intensi,
ti abbraccio ed attendo con gioia prossime notizie sui tuoi impegni di lavoro